Pet therapy disabili

By Marta Viappiani 8 anni ago

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Una nota sulla “pet therapy” ( o “Interventi Assistiti con gli Animali”) è doverosa, dato che rappresenta, dal mio punto di vista, una risorsa importantissima per lo psicologo, anche in situazioni di Emergenza.

Nata grazie allo psichiatra americano Boris Levinson nel 1953 che la scopri casualmente; portò in studio ad una seduta con un bimbo autistico, il suo cane Jingle. Il bambino iniziò a giocare con Jingle mostrando di interagire anche a livello emotivo ed affettivo. Da qui venne formalizzata la sua esperienza con vari libri che si sono susseguiti negli anni ed hanno, oggi, le applicazioni che sappiamo

Ecco che, forti di questa importante esperienza, per quanto concerne le motivazioni di utilizzare un pet (cane) a supporto di persone disabili, l’Equipe Multidisciplinare (Psicologo, Veterinario Comportamentista, coadiutori di animali) ha costruito progetti personalizzati a seconda delle patologie riportate all’interno del Progetto: “Dalla coda al cuore” . Le tecniche poi utilizzate per raggiungere i minimi obiettivi previsti sono soprattutto legati al Problem Solving. Al lavoro Billo e Fly che si alternano nei due gruppi da tre persone l’uno e per 10 incontri. Progetto in partenza a febbraio 2016.