
Il RITORNO A SCUOLA DOPO LA PANDEMIA…
Ritorno a scuola con tante preoccupazioni…
Ritorno a scuola con incertezze, dubbi e tensioni dovute a questa emergenza sanitaria non ancora conclusa.
*BUROCRAZIA
Speriamo che il Protocollo di Sicurezza siglato coi
Sindacati dalla Ministra Azzolina il 6 agosto 2020, venga rispettato.
Prevede infatti, una parte molto importante che riguarda tutti, sia gli alunni
che i docenti ovvero il supporto
psicologico a coloro che tornano a scuola dopo questo lungo periodo di stasi.
Ecco che gli insegnanti e le famiglie dovrebbero osservare attentamente i
comportamenti dei piccoli al fine segnalare tutti coloro che, in vari modi,
mostrano segnali di stress, di difficoltà di concentrazione, di sofferenze
varie per l’isolamento vissuto ma anche segnali legati a conflittualità, ansie,
rabbia non espressa…
Il Presidente del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi (CNOP) dr. Lazzari ha lavorato molto in seno alle Istituzioni preposte per far sì che ci fosse finalmente questa attenzione ed ha emesso una nota nella quale si parla dello “…stupore riguardo al diffondersi dei disagi psicologici che emergono in questa situazione e a tutte le età, specie in quella scolare. Ha parlato anche dello stress che occupa una parte importante nella salute e nel benessere della popolazione” ed aggiunge che “…..di fronte alla pandemia sembra si debba decidere solo su base sanitaria e prendere decisioni riguardanti l’andamento del virus ma nessuna decisione o attenzione viene posta alla Persona. Insiste sul fatto che dobbiamo essere più umani giacchè tante sono le ansie e le tensioni ma nessuno che ne parli serenamente e cerchi una soluzione!”
Detto questo (ovvero la parte più burocratica e tecnica), approfondiamo il ruolo che avrà lo psicologo all’interno di queste dinamiche emozionali che coinvolgeranno, in questi primi giorni di scuola, alunni ed insegnanti.
Pensiamo al tumulto interiore, alle emozioni forti di ragazzini e ragazzi che dopo questa pandemia (peraltro non finita), e dopo 6 mesi, rivedono i loro compagni ed i loro insegnanti; ma pensiamo anche a tutti coloro che per la prima volta entrano a scuola (materne, elementari, medie e superiori), pensiamo al loro batticuore nel non sapere cosa li attende…
Sappiamo che per tutti questi ragazzi i loro vissuti, le loro aspettative e motivazioni ad affrontare questo momento sono veicolati dai genitori, dallo stile educativo ma anche dalle esperienze pregresse….
*INSEGNANTI
In questa ottica pensiamo all’importanza dell’accoglienza ma anche dalla comprensione e dal saper legittimare le emozioni che scaturiranno da questi momenti…l’attenzione che sarà loro riservata dagli insegnanti e da tutto lo staff scolastico sarà il cardine attorno al quale ruoterà l’inserimento dei ragazzi!
Che responsabilità!
*GENITORI
Vari studi oggi numerosi in letteratura, ci insegnano che lo stile di vita adottato da genitori maggiormente autorevoli, autorizzano a pensare che sono più consapevoli delle emozioni e dei sentimenti dei loro figli e che contribuiscono in maniera più efficace allo sviluppo della loro autonomia (fase fondamentale di crescita). Inoltre lo stile “comunicativo” e di dialogo che questa tipologia di genitori ha instaurato coi figli, è appurato che permetta di dare un rinforzo positivo utile se non necessario a sviluppare quella “resilienza” o capacità di fronteggiare eventi difficili che altrimenti non emergerebbe.
Ecco che i bimbi, forti di questa guida, affrontano in modo più sereno i primi giorni di scuola perche le loro emozioni e sentimenti sono stati riconosciuti e accolti e soprattutto trasformati in positività.
Il genitore permissivo riesce ad entrare in sintonia con le emozioni del figlio ma tende ad avere poche aspettative nè fornisce quei modelli di vita indispensabili da seguire e crescere. Faticano a gestire con serenità le forti emozioni dei loro bimbi e faticano ad elaborarle lasciandolo solo nella tempesta di timori ed incertezze che il primo giorno di scuola fa vivere. In questo senso i bimbini di questa tipologia di famiglie potranno avere difficoltà di inserimento per la poca autostima e il poco autocontrollo che hanno sviluppato.
I genitori autoritari infine, con educazione rigida e severa invece tendono ad imporre regole alle quali, i figli, devono solamente obbedire.
Nessuno spazio per un’idea o pensiero creativo proprio, nessuno spazio per il riconoscimento delle proprie emozioni per essere riconosciute e gestite e lasceranno il posto a rabbia o paura che renderanno i bimbi più vulnerabili allo stress.
*PSICOLOGA
ecco quindi ciò che farà lo psicologo chiamato in causa dalla scuola con le sue segnalazioni: dovrà lavorare coi bambini parlando delle sue “emozioni”. Come riconoscerle, non temerle ma imparare che sono il “motorino” che ci guida nel rapporto con gli altri, con sè stessi e soprattutto verso un nostro benessere psicologico. Non bisogna temere la “paura”, l'”ansia” che ti pervade in una situazione nuova ma comprendere che proprio grazie a quella paura e ansia tu costruirai un’identità e imparerai a gestire il rapporto con il mondo esterno oltre che con te stesso. Ed ancora si parlerà molto dell’emozione della “rabbia”: imparare a gestire questi momenti e apprendere come scaricarla sarà passaggio fondamentale.
Tale percorso aiuterà i ragazzi, in un secondo momento, a capire come difendersi dalle reazioni degli altri, come tutelare la propria incolumità ed integrità psico-fisica.
Sempre a disposizione per coloro che volessero comprendere meglio questi passaggi, resto in attesa di vostri preziosi feedback. Invito tutti coloro che fossero interessati a leggere, in questo sito, la parte inerente “Le emozioni: queste sconosciute” realizzata a Felino nel corso di questi ultimi anni.
Buona lettura!
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